Direttiva Omnibus: nuove norme per la tutela dei consumatori
A settembre 2022 il Parlamento Italiano ha introdotto nuove norme per contrastare le pratiche commerciali scorrette dei negozi online, in particolare per quanto riguarda clausole nascoste, sconti ingannevoli e offerte fittizie.
Vediamo quindi di cosa si tratta, cosa prevede la Direttiva Omnibus e in quali situazioni tutela i consumatori.
Cosa prevede la Direttiva Omnibus?
Il 23 febbraio 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legislativo di recepimento nazionale per la Direttiva Omnibus (Direttiva UE 2019/2161) per una migliore applicazione e uniformazione delle norme dell’Unione Europea relative alla tutela dei consumatori.
La Direttiva Omnibus riguarda i contratti tra consumatori e professionisti contenenti clausole abusive o vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale e comunicazioni commerciali non veritiere.
In pratica, la Direttiva ha il duplice scopo di uniformare le sanzioni tra tutti gli stati appartenenti all’Unione Europea e di definire con maggiore precisioni i comportamenti commerciali da considerarsi scorretti.
L’obiettivo finale è sempre quello di assicurare un elevato (ed adeguato) livello di protezione dei consumatori, rafforzandone i diritti e implementando eventuali soluzioni.
Le sanzioni previste dalla Direttiva Omnibus
Le sanzioni previste per i commercianti che non rispettano le norme previste dalla Direttiva Omnibus subiscono un inasprimento, nello specifico:
- Il limite massimo sanzionabile in caso di pratica commerciale scorretta passa da 5 a 10 milioni.
- Nel caso di operatori transfrontalieri, qualora le informazioni sul comportamento scorretto venissero acquisite anche tramite altre autorità europee, la sanzione sarà pari al 4% del fatturato realizzato in Italia.
- In caso di violazione di clausole vessatorie, la sanzione prevista va dai 5000 ai 10 milioni di euro.
Ogni Stato Membro ha poi la facoltà di introdurre sanzioni personalizzate, che possono anche essere più elevate rispetto a quelle previste dalla Direttiva.
Infine, secondo la nuova Direttiva Omnibus, i consumatori possono inoltre ricorrere a un giudice ordinario per contestare le pratiche sleali dei commercianti.
Le situazioni in cui si applica la Direttiva Omnibus
In generale, le situazioni in cui si applica la nuova Direttiva Omnibus riguardano:
- Clausole abusive
- Sconti sui prodotti
- Pratiche commerciali sleali
- Diritti dei consumatori
- Recensioni
Analizziamole nel dettaglio.
1. Clausole abusive
Le clausole abusive previste dalla Direttiva Omnibus riguardano anche le omissioni ingannevoli relative a modalità di pagamento, consegna ed esecuzione, o l’informazione che chi venda i prodotti sia un professionista o meno, in base alle dichiarazioni dello stesso.
2. Sconti sui prodotti
In linea generale, la Direttiva Omnibus prevede un adeguamento delle regole sugli sconti per tutelare i consumatori e allinearsi con le nuove tendenze del mercato online, per regolare le modalità di vendita in modo uniforme a livello europeo e d evitare che i consumatori corrano eventuali pericoli.
Gli obiettivi per quanto riguarda gli sconti riguardano quindi una maggiore trasparenza nella gestione dei negozi online, la rimozione degli oneri eccessivi che spettano alle aziende, e una corretta informazione nei confronti dei consumatori per quanto riguarda i criteri di classificazione delle offerte.
Per quanto riguarda gli sconti sui prodotti, con la nuova Direttiva Omnibus i commercianti sono ora tenuti a indicare, oltre al prezzo in sconto, anche quello effettivo nei 30 giorni precedenti alla data dell’offerta.
L’obiettivo è ovviamente quello di evitare che il prezzo di partenza sia eccessivamente “gonfiato” per ingannare il consumatore e fargli credere di trovarsi di fronte a un’offerta imperdibile.
3. Pratiche commerciali sleali
La Direttiva Omnibus vuole disciplinare i rapporti tra aziende e consumatori ed evitare pratiche commerciali sleali. Per raggiungere questo obiettivo, la definizione di pratiche ingannevoli o sleali viene ampliata, e queste ora riguardano anche:
- La promozione di un prodotto come identico a un altro commercializzato in altri Stati dell’Unione Europea, nonostante si tratti di prodotti diversi per composizione o caratteristiche.
- Le indicazioni ingannevoli relative al venditore, e non solo quelle relative al prodotto o servizio in vendita.
- La mancata chiara indicazione di promozioni a pagamento che abbiano l’obiettivo di migliorare la classificazione dei prodotti in vendita.
- La rivendita di biglietti per eventi acquistati tramite strumenti automatizzati.
- L’utilizzo di recensioni false o delle quali non sia stata verificata l’autenticità.
4. Diritti dei consumatori
Per quanto riguarda i diritti dei consumatori, la nuova Direttiva Omnibus ha come obiettivo principale una maggiore trasparenza da parte del venditore, soprattutto (ma non solo) se è presente una promozione.
Nel dettaglio, il consumatore deve essere informato:
- Sulle modalità di classificazione delle offerte nell’ambito della SEO
- Se sta stipulando un contratto con un privato o un professionista
- Se il prezzo offerto è stato stabilito in modo automatizzato
- Se le norme sulla tutela legale del consumatore sono in vigore
Inoltre, la Direttiva prevede ora l’estensione a 30 giorni del termine concesso ai consumatori per esercitare il diritto di recesso nei contratti conclusi durante visite non programmate presso l’abitazione del consumatore e durante visite organizzate allo scopo di vendere prodotti.
5. Recensioni
La Direttiva Omnibus non prevede l'obbligo di mostrare recensioni ma, se presenti, ne regola la documentazione.
In particolare, chi gestisce il sito (non solo ecommerce) deve garantire che le recensioni pubblicate provengano da consumatori che hanno effettivamente acquistato o provato il prodotto/servizio e deve riportare il sistema di verifica utilizzato all'interno delle proprie Condizioni Generali di Vendita.
La normativa si applica a tutte le recensioni: sul sito, social, siti di recensioni e Google.
Cosa si può fare:
- Chiedere ai clienti di lasciare una recensione post acquisto (ma non si può fare una selezione del proprio database e inviare la richiesta solo ai clienti soddisfatti!);
- Selezionare recensioni positive da inserire in pagine del sito (ma è necessario segnalare che si tratta di una selezione e rimandare alla sezione con tutte le recensioni);
- Indicare se la recensione è stata sollecitata o meno (come nel caso di partnership sponsorizzate o collaborazioni con influencer).
Quando non si applica la Direttiva Omnibus
Ci sono anche delle situazioni in cui la Direttiva Omnibus non può essere applicata, ovvero nel caso di:
- Prodotti deperibili o vicini alla data di scadenza
- Cambio del prezzo non derivato da sconti o promozioni
- Utilizzo di carte fedeltà, buoni o codici sconto personalizzati
- Offerte combinate (come nel caso del cross-selling, o di promozioni “prendi due paghi uno”)
- Annunci generici che non si riferiscono al prezzo in vigore come al “miglior prezzo”, o “prezzo più basso”
- Vendite sottocosto
Come puoi immaginare, in questi casi non si applica la Direttiva Omnibus perché non c’è la possibilità che il consumatore venga ingannato.
Conclusione
A questo punto dovresti aver capito che professionisti e business che vendono prodotti e/o servizi devono seriamente prendere atto della nuova Direttiva Omnibus, e assicurarsi di implementare il prima possibile le previsioni definite.
Di base, un’attività svolta in modo onesto e il più trasparente possibile non dovrebbe avere problemi di questo tipo, ma è comunque fondamentale restare aggiornati sulle nuove modifiche alle normative vigenti per evitare di incorrere nelle sempre più pesanti sanzioni.
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