Logistica alimentare: sfide e soluzioni per le spedizioni del food
L'industria alimentare, insieme a quella della moda, domina il mercato europeo. Dalle materie prime ai prodotti pronti per il consumo, l'Europa esporta i propri prodotti in tutto il mondo.
Ecco alcuni dati sul settore Food & Drink (fonte) aggiornati al 2023:
- Si tratta del principale settore manifatturiero dell'Unione Europea con 1.112 miliardi di fatturato
- 4,6 milioni le persone impiegate
- 182 miliardi di Euro il fatturato proveniente da export
- Oltre 2,1 miliardi spesi ogni anno per ricerca e sviluppo.
La complessità del settore alimentare va oltre la semplice gestione delle vendite internazionali: comprende norme stringenti per il trattamento e la conservazione dei prodotti distribuiti che cambiano di paese in paese (specialmente extra-UE); la gestione della catena del freddo; la creazione di un ecosistema e molto altro.
In questo articolo, andremo ad analizzare nel dettaglio la logistica alimentare individuando le principali criticità e proponendo delle soluzioni tecnologiche per efficientare l'intera supply chain.
Logistica degli alimenti: facciamo chiarezza
L'espressione logistica alimentare è un termine ombrello che include tutti i passaggi della supply chain in ambito cibo. In altre parole, abbraccia e norma tutto ciò che accade dal produttore al consumatore finale: raccolta delle materie prime, conservazione delle merci deperibili, trasporto e stoccaggio, processi di lavorazione, tracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera.
In Europa sono diverse le normative che regolano la food supply chain (naturalmente recepite dai diversi paesi membri con leggi nazionali). Le principali:
- Regolamento (EC) No 178/2002 (General Food Law Regulation) che istituisce, tra le altre cose, la European Food Safety Authority (EFSA) come ente scientifico in ambito alimentare;
- Regolamenti (EC) No 852/2004, 853/2004 e 854/2004 in materia di igiene;
- Protocollo HACCP (Direttiva 93/43) a tutela dei consumatori.
5 criticità nella logistica alimentare per le aziende
In linea generale, le aziende del food & beverage si trovano a operare in un settore estremamente competitivo (291.000 le aziende alimentari operanti solo sul territorio europeo, fonte Eurostat) e con margini di guadagno bassi.
Una delle principali sfide per il settore, quindi, è l'ottimizzazione dei costi per migliorare la profittabilità del business. Molto è già stato fatto dal punto di vista tecnologico e di adeguamento delle infrastrutture logistiche ma c'è ancora margine di manovra.
Quali sono le principali difficoltà che le logistica alimentare si trova ad affrontare oggi?
1. Tracciabilità del prodotto lungo tutta la supply chain
La tracciabilità del prodotto lungo tutta la supply chain consiste nel poter ricostruire il percorso compiuto da un prodotto alimentare e le varie fasi attraversate, dalla produzione al consumo finale. Utile non solo perché lo prevede la legge ma anche in caso di prodotti contaminati da rintracciare.
La normativa europea, in particolare il Regolamento CE 178/2002, impone un quadro obbligatorio per la tracciabilità, che mira a combattere le frodi, gestire correttamente i rischi sanitari e rispondere alla domanda di trasparenza. Tuttavia, permangono numerose lacune nell'etichettatura alimentare e nella gestione dei dati sui prodotti.
2. Supply chain frammentata e standardizzazione
La frammentazione dei sistemi informativi tra i vari attori della filiera (produttori, distributori, trasportatori e rivenditori) complica l’acquisizione di dati accurati e in tempo reale ostacolando l’efficienza operativa e aumentando i costi di coordinamento.
E la situazione si rende ancora più complessa quando la filiera non si sviluppa solamente all'interno dei confini nazionali: in questi casi, c'è un maggior rischio di incompatibilità tra ecosistemi e infrastrutture.
Per poter migliorare il coordinamento tra le parti spesso è richiesto un adeguamento tecnologico che, però, implica ulteriori spese per le aziende.
3. Crescente domanda per il km0
- Il 44% degli italiani acquista prodotti a km0 (Fonte: Pulsee e Nielsen IQ)
- L'83% sceglie frutta e verdura di stagione
- Il 51% sceglie prodotti con filiera controllata.
C'è un'attenzione sempre maggiore da parte dei consumatori finali nel consumo consapevole di generi alimentari. Questa crescente domanda verso il km0 riflette una preferenza per prodotti freschi, locali e sostenibili che richiedono filiere corte e network logistici locali estremamente efficienti.
Per soddisfare questa domanda, le aziende devono adottare modelli di business flessibili e decentralizzati, che favoriscano la produzione e la distribuzione locale, e intrecciare relazioni con i produttori locali.
Scarica il caso studio Dal produttore al consumatore di Cortilia x ShippyPro
4. Sostenibilità
La rivoluzione green sta attraversando tutti gli ambiti della quotidianità. Chiaramente sono i settori con il maggior impatto a dover lavorare di più: la logistica è uno di questi, indipendentemente dalla merce distribuita.
Le aziende alimentari devono ridurre l’impatto ambientale delle loro operazioni attraverso pratiche sostenibili, come la riduzione degli sprechi, l’uso di imballaggi riciclabili e biodegradabili e l’adozione di veicoli a basse emissioni per il trasporto e l'introduzione di mezzi elettrici per l'ultimo miglio.
5. Aumento della domanda e carrier capacity crunch
L’aumento della domanda di prodotti alimentari ha messo in crisi il mondo della logistica (carrier capacity crunch) già piagato da una mancanza di personale: una sfida critica per la logistica alimentare.
La pandemia di COVID-19 ha portato all'estremo questa situazione, causando interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali e aumentando i costi di trasporto. Per affrontare questa sfida, le aziende devono adottare strategie di pianificazione avanzata tra cui la gestione dinamica delle flotte e l’ottimizzazione dei percorsi di consegna tramite algoritmi di intelligenza artificiale.
Resta inteso che non si tratta di soluzioni a basso costo. Per cui è richiesto un notevole investimento economico.
6 soluzioni per la logistica alimentare
1. System integrator
La parola chiave per la logistica alimentare è: standardizzazione. Per far entrare in dialogo tutti i partner all'interno dell'ecosistema è necessario avere un mediatore linguistico. Questo ruolo è svolto dai system integrator.
ShippyPro ne è un esempio ma ci sono system integrator per tutte le aree della logistica. Noi ci occupiamo dell'area corrieri e sales channel: la nostra suite consente di uniformare le etichette con il formato corretto, selezionare le migliori tariffe di spedizione in base a regole personalizzabili, integrare +170 corrieri anche per la gestione del fresco e gestire gli ordini provenienti da tutti i canali di vendita (offline e online) da un'unica interfaccia.
2. Mezzi elettrici per l'ultimo miglio
La spedizione dell'ultimo miglio è responsabile di circa il 60% dei costi totali di trasporto. Ottimizzare l'ultimo miglio significa avere un impatto positivo sui costi e migliorare la propria marginalità.
L'introduzione di mezzi elettrici rappresenta un notevole investimento iniziale, ammortizzabile poi nel tempo. I veicoli a disposizione sono in via di sviluppo: fino a qualche anno fa, dovevamo accontentarci di e-bike; oggi possiamo contare sui primissimi mezzi pesanti elettrici.
Aziende come Lidl, ad esempio, hanno già lanciato semirimorchi refrigerati elettrici come progetto pilota per la propria logistica (qui il comunicato stampa) in linea con l'obiettivo Zero Emissioni Nette al 2050, delineato dall’Unione Europea nel Green Deal.
Questi mezzi consentiranno all'azienda di abbattere totalmente le proprie emissioni su strada per un risparmio di circa 9,5 tonnellate di CO2, nonché di circa 6.000 litri/anno di diesel.
3. Sistemi di cybersecurity
L'industria alimentare sembra essere una delle più vulnerabili ai cyberattacchi a causa del grande numero di attori coinvolti nella catena di approvvigionamento dal produttore al consumatore.
L'introduzione di nuove tecnologie all'interno dei processi di logistica alimentare apre più porte a possibili attacchi: per questo con l'avanzare dell'innovazione è necessario alzare maggiormente le proprie difese.
4. Intelligenza artificiale
L'intelligenza artificiale trova una sua applicazione in qualsiasi ambito della vita aziendale: dall'analisi e il reporting sui dati, fino all'ottimizzazione delle rotte di consegna.
Il settore alimentare, ovviamente, non fa eccezione a questo trend.
In particolare, le applicazioni più diffuse sono:
- Regolazione automatizzate di parametri come temperatura e umidità negli stabilimenti;
- Gestione dello stock per limitare lo spreco di prodotti;
- Telecamere dotate di sistemi di machine learning sono anche in grado di individuare prodotti e materie non conformi riducendo il numero di richiami;
- Ottimizzazione delle rotte di trasporto per minimizzare tempi ed emissioni.
5. Soluzioni per dogana paperless
In apertura, abbiamo parlato del settore alimentare come uno dei principali in termini di export per l'Unione Europea. Esportazione, però, è sinonimo di burocrazia e scartoffie.
Fatture, air waybill, proforma invoice, certificate of origin, nafta certificate, commercial invoice, custom declaration... sono solo alcuni dei documenti da consegnare per le dichiarazioni doganali.
Spesso le aziende gestiscono i documenti doganali in formato cartaceo e paperless ma sempre più provider stanno inserendo costi aggiuntivi per l'uso della carta (senza contare l'aspetto della sostenibilità).
Per questa ragione, tra le soluzioni per la logistica di alimenti abbiamo incluso la dogana paperless che presenta diversi vantaggi:
- Riduce i margini di errore;
- Ha il tracking sulla fattura di export che aiuta anche nel caso di resi extra-UE perché facilita il reperimento della documentazione ed evita che ci siano costi extra o che la merce rimanga in dogana per troppo tempo;
- Consente di semplificare l'archiviazione dei documenti (2 anni, per legge);
- Permette alle aziende di ridurre i costi di gestione di questi processi migliorando la rapidità di esecuzione.
6. Blockchain per la tracciabilità
La blockchain è una tecnologia sempre più utilizzata per le soluzioni sulla tracciabilità dei prodotti lungo tutta la supply chain del food.
Il fatto che si appoggi su sistemi decentralizzati, la rende un sistema sicuro e stabile per le aziende permettendo a più stakeholder (agricoltori, trasformatori, distributori, rivenditori) di partecipare alla stessa blockchain, contribuendo ciascuno ai dati di tracciabilità e creando una visione completa della catena di approvvigionamento.
La blockchain supporta le aziende anche dal punto di vista dell'esperienza del consumatore finale: con l'intera catena produttiva tracciata e sotto controllo, infatti, i player di settore possono comunicare a chi sta per acquistare i loro prodotti tutta la filiera. Dalla materia prima alla confezione.
Logistica alimentare: un percorso di innovazione alle porte
Il settore alimentare ha subito forti trasformazioni nel tempo ma le abitudini di consumo, le esigenze del pianeta e le nuove tecnologie continuano a modificarne l'aspetto.
Guardando al futuro, la digitalizzazione e la sostenibilità continueranno a guidare l'evoluzione del settore.
Le aziende che sapranno integrare innovazioni tecnologiche e pratiche sostenibili nella loro operatività saranno quelle che domineranno il mercato globale, rispondendo in modo efficace alle sfide emergenti e alle nuove aspettative dei consumatori.
Giulia Castagna è Sr. Content Manager a ShippyPro. Ha iniziato a scrivere a 4 anni e non ha più smesso. Parla di marketing, ecommerce e, nelle notti di luna piena, anche di logistica.