MammaPack: il “pacco da giù” che sa di casa

Sono 5,8 milioni gli italiani all’estero: questi gli ultimi dati forniti dal rapporto “Italiani nel mondo 2022” della Fondazione Migrantes. Il 36,3% è costituito da under 34 - minorenni inclusi - mentre il 23% circa è costituito dalla fascia 35-49 anni. 

Sempre più persone lontane da casa, affetti e i prodotti di sempre: dai cibi del cuore fino ai detersivi per la casa e agli accessori per la propria cura. Da questa nostalgia nasce il sogno di MammaPack, un’azienda che ha come obiettivo quello di offrire i prodotti disponibili in Italia anche a chi vive all’estero. 

Ecco la sua storia. 

Un canto di Natale

Natale 2013. Flavio Nappi e Romolo Ganzerli sono due ragazzi che vivono rispettivamente a Parigi e Ginevra. Due dei tanti italiani all’estero, lontani ma con lo stesso desiderio: accorciare le distanze tra loro e casa. 

Iniziano le ricerche: esiste già una soluzione, un’azienda che si occupa di distribuire i prodotti italiani all’estero a prezzi calmierati? Tanti sono i discorsi fra amici all’estero ma nessuna realizzazione. 

Passano gli anni, arriviamo al 2018: dall’incontro tra Romolo e Flavio nasce il primo concept di MammaPack. Stabiliscono la propria missione, i valori e il proprio modello di business, creano il primo sito one-pager e investono qualche euro in sponsorizzate sui social. 

L’idea piace al pubblico, le vendite iniziano ad aumentare e in poco tempo MammaPack diventa un punto di riferimento della comunità italiana all’estero. 

Che cos’è MammaPack?

Oggi MammaPack si propone come il supermercato online per gli italiani all’estero al giusto prezzo. Spesso infatti i prodotti di importazione subiscono grossi rincari rendendoli un lusso più che un elemento di quotidianità.

Sul sito si trovano più di 10.000 SKU diversi tra cibo, prodotti per la casa e per la persona, prodotti per bambini e animali. Non si limitano ai classici Nutella e Pan di stelle, su MammaPack si trovano oltre 40 tipi diversi di pasta: una vera e propria esperienza di shopping Made in Italy.

Le sfide del Covid e la creazione di una community

Come tutti i business, anche per MammaPack è arrivato il momento del covid. Un momento ancora più critico per tutti gli italiani residenti all’estero impossibilitati a fare rientro a casa per ragioni di sicurezza. 

Questo periodo così complesso è probabilmente la vera scintilla che fa esplodere la community MammaPack. 

Due progetti sono scaturiti da queste esigenze: le box ready to ship, e la tombolata digitale. 

Box ready to ship

Chiudendo gli occhi è facile riportare alla mente le immagini degli scaffali vuoti al supermercato. Tanti sono i beni che si sono esauriti nel giro di pochissimo tempo: al di là delle mascherine, mancava carta igienica, farina, lievito e molto altro. 

Da questa immagine, sono nate le box pronte alla spedizione con prodotti di prima necessità: 6 pacchi a tema pronti per essere spediti entro 24 ore dall’ordine in tutta Europa e Regno Unito. 

L’iniziativa ha goduto di un grande successo soprattutto grazie alla rapidità degli invii. 

Tombolata digitale

Se da un lato si lavora a una mancanza effettiva di prodotti, dall’altro si lavora su un’esigenza emotiva. In particolare, in vista dell’arrivo del Natale durante il lockdown. Così nasce la tombolata solidale MammaPack, un’occasione per rivivere le tradizioni italiane anche da lontano e costruire una community. 

L’evento ha visto la partecipazione di centinaia di persone da tutta Europa e ogni vincitore aveva la possibilità di selezionare l’associazione a cui sarebbe andato il premio corrispondente. 

Iniziative di questo tipo portate avanti in tutti questi anni di lavoro hanno consentito all’azienda napoletana di costruire una community europea forte e una base di 50.000 clienti. 

Un occhio alla sostenibilità

Ad oggi è impossibile ignorare il tema della sostenibilità, specie se si parla di spedizioni internazionali. MammaPack è particolarmente sensibile all’argomento e ha quindi messo in atto una serie di iniziative per diminuire la propria impronta ecologica nel medio e nel lungo periodo. 

Avendo un trasporto su strada, l’azienda ha deciso di investire una parte del budget sulla compensazione delle emissioni: diversi corrieri, infatti, offrono il servizio carbon neutral per andare a bilanciare il proprio impatto. 

Oltre a questo, MammaPack ha deciso di inaugurare la propria foresta in collaborazione con Treedom. Ogni scusa è buona per piantare un albero: l’ingresso di un nuovo dipendente, la fine di un progetto, un’iniziativa avviata, premiare un cinvitore di un concorso sui social MammaPack … 

Anche il packaging è stato ottimizzato per essere più sostenibile con l’eliminazione del pluriball, sostituito da carta riciclabile. Inoltre, l’azienda invita i propri clienti a riutilizzare la scatola per altri scopi: dai traslochi a cucce per animali. 

Insomma, MammaPack è un'azienda che non solo si preoccupa della qualità dei propri prodotti, ma anche dell'impatto ambientale che essi hanno sulla società e sul pianeta.

ShippyPro e la gestione del multicollo

La gestione di più di un corriere è solo uno dei tanti motivi che ha portato MammaPack a scegliere ShippyPro. Tra i motivi: 

• La possibilità di integrare corrieri esteri con pochi clic; 
• La possibilità di indicare come indirizzo di consegna un drop-off point (all’estero è raro trovare palazzi con portineria); 
• Analisi fatture; 
• Reportistica - uno strumento indispensabile per prendere decisioni data-driven. 
  
  

Il sogno americano: uno sguardo al futuro

MammaPack ha raggiunto 2,5 milioni di euro di fatturato a pochissimo tempo dal suo lancio, ha più di 50.000 clienti in tutta Europa (Regno Unito incluso) e vede in Germania, Francia e Benelux i suoi paesi cardine. 

Cosa desidera dal futuro? Lo sbarco in Stati Uniti e Canada. 

Il sogno americano è lì: nonostante tutte le difficoltà burocratiche MammaPack vuole sbarcare dall’altra parte dell’oceano per portare il “pacco di giù” anche agli Italiani che vivono extra UE. 

A livello di catalogo, l’azienda sta iniziando a coinvolgere piccole realtà territoriali per avvicinare i produttori locali alle community di italiani all’estero. Il progetto è già iniziato e per il futuro si prevede di ampliarlo su scala nazionale coinvolgendo aziende da nord a sud Italia.