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Made in Florence, spediti nel mondo: l’ascesa di SUPERDUPER

Superduper Hats with ShippyProFoto credits Filippo Maffei

Le imperfezioni sono ciò che rende unico ogni stile. C’è un brand fiorentino che ha fatto di questa verità il suo mantra, e non solo. Per farlo ha anche riportato in vita, anzi in voga, tradizioni abbandonate e mestieri scomparsi che affondano le loro radici nella cultura e nello stile e sfidato tendenze e mode per dare vita a qualcosa di unico e intramontabile. 

SUPERDUPER, lo dice il nome stesso, realizza cappelli bellissimi, unici, creati artigianalmente, amati dal Giappone agli Stati Uniti, passando ovviamente per ogni angolo d’Europa.

Questa è la storia di SUPERDUPER, il brand toscano che si è fatto notare da Vogue Italia e sua maestà Franca Sozzani, amato tra gli altri anche da molti degli artisti più cool del pianeta da Patti Smith, a Lorenzo Jovanotti e Ben Harper, solo per citarne alcuni.

SUPERDUPER vanta anche importanti collaborazioni nel mondo della moda come quella con il collettivo Art Comes First e molti altri marchi come Stella Jean, Avec Ces Frères, The Kooples, Vivetta, Camo, Lotho Eyewear e Norwegian Rain. Da tredici anni realizza a Firenze “come una volta” e spedisce in tutto il mondo cappelli che assomigliano ad opere d’arte.

I fondatori di SUPERDUPER  foto di Filippo-Maffei-1

Dalla ricerca di uno stile unico ad una scuola per insegnare un mestiere perduto

Fondato a Firenze nel 2010 dal musicista Matteo Gioli e la designer Veronica Cornacchini, Super Duper Hats nasce per gioco nella cucina della loro casa, destinata poi a diventare il primo laboratorio. 

Abbiamo sempre avuto la passione per i cappelli e li abbiamo sempre indossati. Fu naturale iniziare a chiederci come venivano prodotti, quali erano le maestranze e i materiali dietro quegli oggetti e l’idea di crearne di nostri era eccitante, poi divenne anche una necessità perché non trovavamo quasi mai in giro quello che desideravamo."
Matteo Gioli - Founder SUPERDUPER

Il destino o la determinazione mettono sulla loro strada dei professionisti, come una vecchia modista, che li aiutano riavvolgere il nastro e, passo dopo passo, a ricostruire di fatto una tradizione perduta e una professione che era abbastanza dimenticata, anzi ben nascosta: quella del cappellaio

Ai tempi c’era un buio totale attorno a questo mestiere che era andato perso dagli anni '50, '60 in poi, dopo anni di industrializzazione molte delle fasi di realizzazione erano andate perdute, per questo è stato molto difficile riuscire a ricostruire tutto il processo, la vera lavorazione. Ci sentivamo quasi come se stessimo facendo un puzzle, e poi reperire i materiali è stata un’altra grande sfida.”
Matteo Gioli - Founder SUPERDUPER

 

I materiali che SUPERDUPER riusciva a reperire per la produzione dei suoi cappelli inizialmente erano o troppo industriali o troppo artigianali. Questa difficoltà, assieme al gran lavoro di studio e ricerca per quanto riguardava la lavorazione, hanno fatto sì che il brand fiorentino lavorasse per costruire una sua produzione vera e propria e che questa diventasse una dei suoi punti di forza. E non solo. 

“Avere una produzione nostra è anche uno dei motivi per cui un anno e mezzo fa c'è stato proposto di aprire una scuola di cappelli qui a Firenze, cosa che abbiamo fatto con grandissimo piacere proprio con l’intento di colmare quella falla che abbiamo trovato noi quando abbiamo iniziato e quindi cerchiamo di passare il verbo nel migliore dei modi possibili.”

La scuola di SUPERDUPER offre corsi di formazione professionale di 15 settimane che si svolgono direttamente all’interno della Manifattura Tabacchi e ospitano studenti da tutto il mondo: Hong Kong, Stati Uniti, Germania, Inghilterra e un po’ tutti i paesi d’Europa. 

“È davvero bello scoprire oggi qual è lo spirito che spinge altri ragazzi giovani a fare lo stesso tipo di percorso che abbiamo fatto noi molti anni fa.” 

 

Artigianalità fa rima con unicità

In occasione del loro decimo anniversario, SUPERDUPER tirando le fila della sua avventura imprenditoriale si regala un'operazione di rebranding e mette nero su bianco il suo motto: Work hard, evolve freely, celebrate imperfections. Lavora duramente, evolvi liberamente e celebra le imperfezioni. 

“Questi sono i tre concetti che ci hanno guidato e contraddistinto nel nostro lavoro, quelli su cui abbiamo puntato da sempre, che ci hanno fatto diventare quello che siamo oggi e attorno ai quali vogliamo ancora crescere.” 

Infatti tutti i cappelli SUPERDUPER sono realizzati a mano e hanno caratteristiche uniche. “Oggi abbiamo una produzione semi industriale, però i nostri sono sempre comunque pezzi che vengono lavorati a mano quindi non hanno mai la stessa anima. Inoltre, abbiamo scelto di abbinare a ciascun capello una piccola pietra naturale diversa - spiega Gioli - un elemento che che abbiamo scelto per contraddistinguere ulteriormente il pezzo e che appunto enfatizza quel concetto di unicità e imperfezione a cui siamo legati.”

Se tutti i cappelli di SUPERDUPER sono made in Italy alcuni dei materiali che vengono usati per la loro produzione vengono reperiti in altri luoghi. 

“Anche se volessimo, non potremmo reperire tutte le materie prime che usiamo in produzione in Italia perché purtroppo non vengono più prodotte - spiega Gioli - quindi il feltro lo prendiamo in Portogallo che è il suo distretto più produttivo qualitativamente più alto al mondo, le nostre paglie invece arrivano dal Sud America, Ecuador, Filippine, Indonesia paesi dove ci sono ancora gli intrecciatori semplicemente perché qui sono sparite. Un vero peccato perché, tra l’altro, a Firenze storicamente veniva prodotta una paglia tra le più ricercate al mondo per la produzione dei cappelli.” 

Made in Florence, destinati al mondo 

Materiali di altissima qualità recuperati nei migliori siti del pianeta, produzione locale e una distribuzione globale, sono questi alcuni tra i fattori di successo del progetto SUPERDUPER.

Il primo ad accorgersi di SUPERDUPER fu il Giappone

Il Giappone è stato senza dubbio il nostro mercato principale almeno durante i nostri primi anni di attività. Un mercato particolarmente solidale che ci ha premiato da subito e che ci ha dato anche la possibilità di crescere tanto in un momento in cui eravamo molto piccoli.”
Matteo Gioli - Founder SUPERDUPER

L’attività di SUPERDUPER si espande almeno nei primi anni quasi esclusivamente all'estero. Il mercato italiano è arrivato più tardi grazie ad importanti riconoscimenti come:

  • il premio Vogue Italia Who's On Next
  • categoria “Uomo” a Pitti Immagine e menzione speciale di Franca Sozzani per la categoria “Donna”. 

Ultimamente il brand ha visto un boom incredibile negli Stati Uniti dove si trovano tuttora i top spender “I nostri prodotti appartengono ad una una merceologia che viene capita molto bene negli States e che vede lì maggiori investimenti.” Ma nell’ultimo anno è stato il mercato europeo ad esplodere. 

Lorenzo Giovanotti nell'atelier di SUPERDUPER Hats a Firenze, foto Filippo Maffei a

Foto credits Filippo Maffei

Moda e musica: un sodalizio prezioso, ma non l’unico

Lorenzo Jovanotti, Patti Smith, Ben Harper, Joey Burns dei Calexico, Vinicio Capossela, Skin, Shantel sulla Germania, e il rapper Belga Baloji: sono alcuni dei nomi delle star della musica che hanno trovato nei cappelli di SUPERDUPER degli accessori in grado di rendere ancora più unico il loro stile che per un musicista si sa è anche espressione artistica.

“Tutti questi clienti non sono il risultato di product placement, ma veri e propri incontri di anime e la conseguenza di un perfetto fitting con la nostra filosofia e il nostro prodotto” 

Con alcuni, dopo anni di collaborazione è nato un sodalizio.

Con Lorenzo Jovanotti abbiamo iniziato a fare i primi cappelli nel 2015 e la nostra collaborazione è poi diventata un'amicizia. Con lui presenteremo a gennaio 2023 a Pitti Immagine una vera e propria collezione frutto proprio di questa collaborazione esclusiva.”
Matteo Gioli - Founder SUPERDUPER

 

Ma oltre ai molti progetti legati alla musica SUPERDUPER ha ultimamente collaborato anche a progetti differenti: tra gli altri ha sviluppato una fragranza assieme al “naso” più amato di Spagna con Brava Nariz profumiera della Catalogna, e in Toscana ha portato avanti con il Podere Arduino una collaborazione speciale. “Nei loro campi abbiamo sviluppato le piante dalle quali estrarre le tinture naturali che sono state poi utilizzate per la realizzazione di una serie limited edition di cappelli da baseball”.

Le sfide delle spedizioni, dal packaging agli errori

Spedire un prodotto come quello venduto da SUPERDUPER può essere molto difficile: per essere valorizzato al massimo ha bisogno di un packaging adatto e di una confezione che sia all'altezza del suo contenuto. Allo stesso tempo ha l'esigenza di essere protetto da urti che potrebbero danneggiarlo, soprattutto nelle spedizioni internazionali quando durante la lunga tratta si può rischiare che la scatola subisca dei danni o addirittura si rompa e che il cappello si accartocci al suo interno. Inoltre, c’è la questione dei prezzi che per spedizioni a lungo raggio e con imballaggi ingombranti, anche se leggerissime, possono essere davvero alti.

Noi avevamo l’esigenza di velocizzare quello che era il processo di spedizione specialmente con i corrieri operativi all’estero, evitando di dover rimbalzare sui vari siti dei vari spedizionieri per vedere preventivi e quotazioni e per seguire le spedizioni. Insomma, avere maggiore controllo, una gestione più efficiente e ridurre al massimo gli errori su tutto il processo di spedizione dei nostri ordini.”
Matteo Gioli - Founder SUPERDUPER

 

Facilità d’utilizzo, internazionalizzazione e massima efficienza con ShippyPro

Per una realtà relativamente piccola, ma che lavora molto all’estero l’utilizzo di ShippyPro si è rilevato una risorsa importante nella gestione delle spedizioni.

Quello in cui l’utilizzo di ShippyPro ha fatto davvero la differenza per SUPERDUPER è ottenere la gestione completa delle spedizioni e vederla in tempo reale in un’unica piattaforma dall’interfaccia intuitiva. 

“Con ShippyPro è diventato da subito facile avere un’overview completa di tutte le spedizioni ed essere sempre aggiornati in ogni momento sui differenti stati di tutte le spedizioni in atto - spiega Gioli - e non è necessaria neanche una particolare formazione per utilizzarlo vista la sua semplicità.” 

Inoltre, visto la particolarità degli imballaggi, anche la possibilità di consultare sul momento le quotazioni di vari corrieri per una determinata spedizione è particolarmente apprezzata “Ci permette di scegliere senza perdere troppo tempo la tariffa migliore per noi e per il cliente scegliendola anche in base ai i tempi di consegna.”

In conclusione

Iniziare ad utilizzare ShippyPro ha permesso a SUPERDUPER di ottimizzare la gestione delle spedizioni con velocità ed efficienza massima senza nessun limite geografico.

“L'impatto di ShippyPro per noi è stato davvero positivo perché usando un unico strumento attraverso la sua interfaccia intuitiva possiamo creare e gestire la spedizione per un ordine ovunque venga consegnato: dagli Stati Uniti, alla Nuova Zelanda, o in Giappone, con la certezza che lo imposteremo e lo seguiremo nel migliore di modi. Sicuramente un partner che ha fatto la differenza e del quale non potremmo più fare a meno.”