Skip to content
All posts

Ultime notizie Brexit: come spedire nel Regno Unito

Nell’ultimo anno, i leader europei e britannici si sono impegnati per trovare un accordo sulle regole che governeranno i rapporti tra i due blocchi in futuro. 

Dopo la Brexit, il periodo di transizione si concluderà ufficialmente e il Regno Unito sarà definitivamente separato dall’Unione Europea.  

E in quanto azienda europea di e–commerce  con clienti inglesi (o azienda britannica con clienti UE), avrai senz’altro molte domande e preoccupazioni su come questo influirà sulla tua attività, soprattutto sulla vendita ai clienti e sulle spedizioni. 

In questo post, riportiamo gli ultimi aggiornamenti sulla Brexit e il loro impatto sulle vendite e sulle spedizioni nel Regno Unito.

Quali sono le ultime notizie sulla Brexit?

Il periodo di transizione della Brexit, durato quasi 11 mesi e iniziato il 31 gennaio 2020, si è concluso il 31 dicembre 2020. 

A partire dal 1 gennaio 2021 quindi, il Regno Unito non farà più ufficialmente parte dell’Unione Europea.

Sfortunatamente, il 61% delle aziende inglesi non si è preparata per lasciare formalmente l’UE. E con ben 2,31 milioni di cittadini europei che lavorano nel Regno Unito, non mancheranno le sfide riguardanti le assunzioni. Come se non bastasse, c’è la preoccupazione che la Brexit danneggi gli investimenti nazionali ed esteri delle economie europee.

Nonostante il periodo di transizione stia volgendo al termine, rimane molta incertezza.

Che impatto avrà sulle aziende  e–commerce?

Le aziende e–commerce nel Regno Unito con clienti europei verranno colpite in modo diverso rispetto a quelle europee con clienti inglesi.

In ogni caso, ci saranno sicuramente dei cambiamenti nel modo in cui ti occupi dei tuoi clienti.

Ecco alcune previsioni che potrebbero interessarti:

  • Si prevedono ritardi nelle spedizioni da e verso il Regno Unito e l’UE.
  • Tasse e dazi aggiuntivi potrebbero spingere più clienti ad acquistare da marchi e–commerce locali piuttosto che internazionali.
  • Potrebbe anche esserci un calo del tasso di cambio della sterlina.

FAQ sulla spedizione da e verso il Regno Unito dopo la Brexit

Per aiutarti a comprendere meglio le ripercussioni della Brexit sulle tue vendite e–commerce e sulle operazioni di spedizione, abbiamo preparato una lista di domande frequenti per le aziende che spediscono prodotti da e verso il Regno Unito.

Quali sono le nuove regole da seguire per spedire nel Regno Unito?

Quando spedisci nel Regno Unito dall’UE, dovrai applicare l’IVA sugli ordini inferiori a 135 sterline (circa € 147). Gli ordini superiori a 135 sterline, invece, saranno soggetti a dazi e IVA all’importazione.

Adesso diamo un’occhiata ai documenti doganali richiesti per la spedizione nel Regno Unito.

Codici EORI europei: cosa cambia?

Ti stai chiedendo se avrai bisogno del codice EORI (Economic Operator Registration and Identification)? La risposta è si. Dal 1° gennaio 2021, se vendi nel Regno Unito oltre che in Europa, ti serviranno sia un EORI inglese che quello europeo. Questo vale ovunque si trovi la tua attività.

Dato che il Regno Unito e l’UE saranno separati ufficialmente, avrai bisogno di un EORI per entrambe le entità, poiché il tuo codice EORI ti identifica come esportatore.

CN22, CN23: quale dichiarazione doganale è necessaria?

Le aziende e i privati che inviano merci dal Regno Unito nell’UE dovranno compilare un modulo di dichiarazione doganale, CN22 o CN23.

Per sapere quale riempire, segui queste linee guida:

  • CN22 – Colli con un peso fino a 2 kg e un valore fino a 425 euro
  • CN23  – Colli con un peso da 2 a 20 kg con un valore pari o superiore a 425 euro

DAP e DDP: quale strategia suggerite?

La scelta di utilizzare il servizio DAP (Delivered at Place) o il DDP (Delivered Duty Paid) dipende dal tipo di attività.

Con DAP, l’importatore è responsabile del pagamento dei dazi. Con DDP è invece l’esportatore a pagarli prima di consegnare il prodotto.

La maggior parte delle aziende di e–commerce B2C dovrebbe utilizzare il servizio DDP in modo da soddisfare le aspettative dei clienti. Il DAP potrebbe rivelarsi la strategia giusta per le società di e–commerce B2B o per quelle che consegnano grandi quantità di merci a un rivenditore.  

IVA: cosa cambia?

Un esperto del settore potrà fornirti una consulenza più specifica per la tua attività. Tuttavia, ci sono alcune modifiche generali che possiamo segnalarti.

  • I venditori britannici dovranno registrare l’IVA in ciascun paese in cui vendono. Non esiste più un minimo, quindi anche se hai un ordine da un paese, dovrai registrare l’IVA in quel paese. Inoltre, i venditori britannici dovranno controllare le leggi dei singoli paesi dell’UE per stabilire quali richiedono un rappresentante fiscale locale. Per questi motivi, potresti valutare di abolire l’IVA da alcuni paesi nei quali non prevedi grandi vendite, al fine di semplificare le tue registrazioni dell’IVA.
  • I venditori UE che prevedono di spedire ordini inferiori a 135 sterline nel Regno Unito devono registrare l’IVA presso l’HMRC. Se spedisci nel Regno Unito dovrai riscuotere l’IVA sugli ordini inferiori a 135 sterline (questa responsabilità spetta invece alla piattaforma se utilizzi un marketplace come Amazon o Ebay). 

I commercianti devono riscuotere l’IVA e trasferirla all’HMRC?

Dovrai dichiarare e versare l’IVA all’HMRC trimestralmente. Questo dev’essere fatto per gli ordini trimestrali inferiori a 135 sterline.

Non sarà necessario farlo per ordini superiori a 135 sterline, che saranno invece soggetti all’IVA sull’importazione e ad eventuali dazi.  

Esiste un valore minimo oppure tutti gli ordini sono soggetti a dazi e IVA all’importazione?

Non tutti gli ordini sono soggetti a dazi e IVA all’importazione. Vale soltanto per gli ordini superiori a 135 sterline.

Come dovremmo gestire i resi?

I resi e–commerce da e verso il Regno Unito e l’UE potrebbero subire modifiche. Si prevedono innanzitutto ritardi nelle spedizioni, cosa che potrebbe causare insoddisfazione nei clienti che aspettano di ricevere un rimborso.

Ti consigliamo di rivedere la tua strategia di spedizione e–commerce. Tuttavia, non dovresti eliminare la possibilità di reso nei tuoi mercati chiave, visto che un’ottima esperienza di reso può aumentare le conversioni e la fidelizzazione dei clienti.

Perché ShippyPro è la soluzione perfetta per le tue spedizioni internazionali da e per il Regno Unito

ShippyPro supporta tutti i merchant che spediscono da e verso il Regno Unito. Il nostro software di spedizioni è conforme alla Brexit e cerchiamo di aiutare le aziende a trovare le risposte giuste alle loro domande.

ShippyPro è la piattaforma di spedizione che ti aiuta a spedire, tracciare e restituire facilmente i tuoi ordini e–commerce nazionali e internazionali. Prova adesso le nostre funzionalità con 500 ordini gratuiti!   

Se stai cercando informazioni utili e pratiche sulle spedizioni da e verso il Regno Unito siamo a tua disposizione per una chiamata gratuita con te per chiarire i tuoi dubbi e trovare soluzioni specifiche per la tua azienda.

ShippyPro Team

ShippyPro è il software di spedizione completo per il retail online e offline. Grazie alle funzionalità di Label Creator, Track & Trace, Easy Return e Analytics, il nostro software semplifica le tue operazioni di spedizione. ShippyPro si integra con oltre 160 Corrieri e 80 canali di vendita, rendendolo compatibile con un'ampia gamma di prodotti e casi d'uso.