Ogni anno il Governo prevede degli incentivi per le imprese, sia regionali che nazionali.
Questi possono offrire grandi opportunità alle aziende, dando la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati, riduzioni, crediti d’imposta o altre risorse
Ecco perché vale la pena conoscere gli incentivi imprese previsti per quest’anno, per pianificare gli investimenti aziendali 2023 e migliorare il proprio business.
Dal Voucher Digitalizzazione al Fondo di Garanzia PMI, gli aiuti per le imprese appena avviate o in difficoltà non sono pochi. In questo articolo vedremo quali sono le sovvenzioni statali più interessanti.
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Ecco alcune delle agevolazioni alle imprese più interessanti da richiedere in questo 2023:
Vediamo quali sono i termini e le condizioni.
Il voucher per la digitalizzazione è uno degli incentivi per imprese di micro, piccole e medie dimensioni e prevede un contributo finalizzato a sostenere le spese aziendali di ammodernamento tecnologico. Il bonus è rivolto anche alle persone fisiche con partita IVA che svolgono attività intellettuale.
Si tratta di incentivi alle imprese che:
Il voucher connettività prevede contributi da 300 € fino a un massimo di 2500 €, a seconda della tipologia di voucher in cui si rientra (A1, A2, B o C) che varia in base alla velocità massima in download.
Il voucher poteva essere richiesto entro il 15 dicembre 2022, ma la Commissione Europea ha approvato la proroga di questa misura per tutto il 2023. Quindi le domande possono essere presentate direttamente agli operatori di telecomunicazioni accreditati entro il 31 dicembre 2023 e il contributo sarà riconosciuto come uno sconto sul prezzo degli abbonamenti.
Possono presentare la domanda le aziende che rientrano nei requisiti previsti dall’art. 5 del decreto 23 settembre 2014. In sintesi tutte le micro, piccole e medie imprese che:
Sul sito Infratel è possibile trovare, alla sezione Documentazione Voucher Connettività, i documenti da presentare, i manuali, la modulistica e l’elenco degli operatori TLC accreditati.
Nelle grandi aziende di tutto il mondo sta aumentando sempre di più la sensibilità verso temi ecologici e non mancano iniziative sostenibili. Anche il Governo italiano si tiene al passo, promuovendo queste iniziative attraverso la creazione di bandi, bonus e sovvenzioni per le imprese italiane.
Tra i nuovi aiuti alle imprese, infatti, è previsto l’ecobonus: l’incentivo per una logistica sostenibile.
Si tratta di una misura introdotta già nel 2020 ma che è stata prorogata fino alla fine del 2023 e che ha lo scopo di favorire l’acquisto di veicoli a zero o ridotte emissioni.
L’ecobonus comprende:
Il contributo può essere richiesto dalle persone fisiche, per i veicoli di categoria M1 o L1e-L7e, e dalle persone giuridiche per l’acquisto di veicoli di categoria M1, N1 e N2.
L’obbligo di mantenimento della proprietà deve essere di 12 mesi per tutti i veicoli e, solo per le persone fisiche con ISEE inferiore a 30.000 euro, è possibile richiedere una maggiorazione del contributo.
La domanda può essere fatta direttamente attraverso il concessionario.
Una volta ricevuta conferma della prenotazione, il concessionario rivenditore riconosce al cliente il contributo sotto forma di sconto sul prezzo del veicolo. A sua volta il rivenditore si rifà sul costruttore che gli rimborsa il contributo erogato. Infine, il costruttore, attraverso la consegna di tutta la documentazione necessaria, recupera il contributo come credito d’imposta.
Per l’anno 2023 sono stati stanziati 630 milioni di euro e i concessionari potranno cominciare a fare le prenotazioni dal 10 gennaio 2023 attraverso il sito ecobonus.mise.gov.it/.
Un incentivo interessante per chi intende impiantare una logistica attenta all’ambiente, anche perché questo tipo di mobilità può rappresentare l’ultimo tassello per un ecommerce sostenibile al 100%.
Il Fondo di Garanzia per le PMI è uno degli incentivi per le imprese introdotti dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il Decreto Liquidità ne ha modificato le modalità e semplificato le procedure, ampliando la platea dei beneficiari.
Si tratta di fondi concessi da banche o intermediari finanziari alle piccole e medie imprese che, attraverso una garanzia pubblica, hanno accesso ai finanziamenti senza dover presentare garanzie reali.
In poche parole, solitamente per ottenere dei finanziamenti le aziende devono presentare delle garanzie solide, ad esempio l’ipoteca su un immobile. Con il Fondo di Garanzia questo non è necessario. È lo Stato stesso che fa da garante per l’azienda e quindi, pur non concedendo prestiti, è in grado di supportare le imprese garantendo l’accesso a fondi finanziari.
Possono accedere al fondo le aziende di micro, piccole o medie dimensioni, iscritte al Registro delle Imprese, situate sul territorio nazionale e valutate economicamente e finanziariamente sane.
Il DL Liquidità ha esteso l’ammissibilità, per finanziamenti fino a 30 mila euro, anche per i professionisti iscritti a ordini o associazioni professionali.
L’impresa o il professionista devono rivolgersi ad un istituto di credito richiedendo esplicitamente la copertura del Fondo di Garanzia. Sarà lo stesso istituto ad occuparsi della verifica dei requisiti e della presentazione della domanda. In alternativa i richiedenti possono rivolgersi ad un Confidi accreditato, un consorzio di garanzia collettiva dei fidi che garantisce l’operazione richiedendo poi la garanzia al fondo.
I sostegni alle imprese possono essere di varia natura, ovvero indirizzati ad alcuni specifici settori o beneficiari.
In particolare il Fondo di Garanzia si divide in diverse sezioni, ad esempio la Sezione Speciale Resto al Sud, il Microcredito, la sezione relativa all’imprenditoria femminile, all’editoria e molti altri.
Ciascuna sezione presenta diverse modalità di accesso e limiti di importo finanziabile. È possibile consultare l’elenco completo di tutte le sezioni sul sito ufficiale del Fondo di Garanzia.
In generale il fondo prevede una copertura del:
Questa misura prevista dal Governo è pensata principalmente per i giovani e per le donne, è rivolta, infatti, alle aziende dove il 51% dei soci è costituito da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, oppure da donne di qualsiasi età.
I finanziamenti sono rivolti ad aziende costituite entro i 5 anni precedenti e appartenenti al settore:
La misura prevede sia un finanziamento a tasso zero, sia l’erogazione di un contributo a fondo perduto. Altre caratteristiche di questo incentivo per le imprese sono:
Come già accennato, l’incentivo per l’impresa può essere erogato sotto forma di contributo a fondo perduto e di finanziamento a tasso zero. Il contributo a fondo perduto è riconosciuto nei limiti del 20% per le aziende costituite da meno di 3 anni, mentre il limite scende al 15% per le aziende costituite da 3 a 5 anni.
Con l’esaurimento delle risorse finanziarie erogate a fondo perduto le agevolazioni sono concesse esclusivamente nella forma di finanziamento a tasso zero.
Per richiedere il finanziamento, la presentazione della domanda può avvenire esclusivamente online, attraverso la piattaforma messa a disposizione da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell'Economia.
Il Contratto di Sviluppo fornisce investimenti per le imprese di grandi dimensioni appartenenti al settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.
Infatti l’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro che si riducono a 7,5 milioni per il settore relativo alla trasformazione di prodotti agricoli e per progetti turistici localizzati (il decreto direttoriale del 28 dicembre 2022 ha disposto la temporanea chiusura dei termini per a partire dal 1 gennaio 2023 per la presentazione delle domande per il settore Trasformazione e Commercializzazione dei prodotti agricoli).
Il Contratto di Sviluppo consente la finanziabilità di:
In particolare prevede i seguenti incentivi per le imprese (anche in combinazione fra loro):
L’entità degli incentivi varia in base alla tipologia di progetto, che può essere di ricerca o di sviluppo e innovazione.
Nel Contratto di Sviluppo intervengono:
Inoltre il Contratto può essere realizzato da più soggetti con il cosiddetto contratto di rete, in questo caso viene nominato un organo che assolve tutti i compiti e gli adempimenti nei confronti di Invitalia.
La domanda deve essere presentata esclusivamente online attraverso il sito Invitalia. Per farlo sarà necessario essere in possesso di identità digitale (SPID, CNS, CIE), dopodiché si potrà, attraverso la piattaforma dedicata, compilare la domanda e caricare tutti gli allegati.
L’invio totalmente telematico presuppone anche il possesso di una PEC, la Posta Elettronica Certificata.
Gli aiuti alle piccole imprese possono essere erogati anche attraverso un’altra formula che è quella dei contributi a fondo perduto.
Si tratta di bonus impresa che prevedono dei finanziamenti senza alcun obbligo di restituzione, né del capitale né degli interessi relativi. Inoltre, l’ente erogatore (il Ministero, la Camera di Commercio o il proprio Comune) non richiede alcuna garanzia.
Vediamo quali sono le misure previste dal Governo che garantiscono questi incentivi per le imprese.
È un progetto che sostiene gli imprenditori che intendono avviare un’attività nelle seguenti aree:
I finanziamenti sono destinati ad imprese e liberi professionisti la cui attività rientri nelle seguenti categorie:
Il contributo a fondo perduto per le imprese prevede una copertura al 100% fino ad un massimo di 50 mila euro per ogni richiedente e sale a 200 mila euro per le società composte da quattro membri. Mentre per le ditte individuali con un solo proponente l’incentivo è di 60 mila euro.
Il bonus impresa viene così ripartito:
Resto al Sud non prevede scadenze, le domande possono essere presentate fino a quando ci sono fondi disponibili. Per maggiori informazioni consultare il sito Invitalia.
Nel 2022 il Governo aveva istituito il Fondo Imprese Femminili, disponibile per tutte le imprese su territorio italiano, che però si è concluso nel luglio 2022 per esaurimento delle risorse disponibili.
Al momento in Emilia Romagna il fondo Imprese femminili, invece, è ancora attivo e prevede incentivi alle imprese nella misura massima del 50% della spesa ammessa, per un importo non inferiore a 20 mila euro e fino ad 80 mila euro. È destinato alle aziende localizzate nel territorio dell’Emilia Romagna di micro, piccole e medie dimensioni. In particolare:
I requisiti per ottenere il contributo sono:
Il contributo a fondo perduto è destinato ad attività relative:
È possibile presentare le domande sul sito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dalle ore 10 del 24 febbraio 2023 alle ore 13 del 28 marzo 2023, dove è possibile avere maggiori informazioni relative al bando e alle modalità di presentazione.
Gli incentivi per le imprese previsti dal Governo anche nel 2023 sono diversi. In questo articolo ne abbiamo visti soltanto alcuni, quelli che abbiamo reputato più utili agli imprenditori che intendono migliorare la struttura del proprio negozio online.
Avere una maggiore disponibilità economica, infatti, consente agli imprenditori di implementare nuovi servizi e tecnologie nel proprio ecommerce, permettendo loro di migliorarne la gestione e di fare investimenti per la crescita, ad esempio utilizzando una piattaforma come ShippyPro per avere una logistica all’avanguardia.
I contributi alle imprese, quindi, sono un elemento fondamentale che ogni imprenditore dovrebbe considerare, sia che si tratti di aiuti alle imprese in difficoltà, sia che riguardino incentivi in grado di migliorare il proprio ecommerce.
Ogni anno il Governo prevede o rinnova numerosi incentivi per le imprese, eccone alcuni:
Esistono diversi contributi a fondo perduto. Un esempio è quello relativo all’incentivo Resto al Sud, rivolto alle aziende situate nel Sud Italia. Per richiedere il finanziamento è necessario presentare la domanda in via telematica attraverso il sito Invitalia.
Gli incentivi relativi all’imprenditoria femminile sono diversi e prevedono incentivi alle imprese costituite in maggioranza da donne o dove le donne occupano ruoli dirigenziali. I finanziamenti sostengono l’occupazione femminile puntando all’autoimpiego e all’introduzione di soluzioni per agevolare la conciliazione di responsabilità lavorative e familiari. Attualmente il Fondo Imprenditoria Femminile non è attivo per esaurimento dei fondi ma quello previsto in Emilia Romagna è stato prorogato anche per il 2023.
L’Ecobonus è l’incentivo per la mobilità sostenibile che ha lo scopo di favorire l’acquisto di veicoli a zero o ridotte emissioni. Il contributo può essere richiesto dalle persone fisiche o giuridiche facendo domanda direttamente attraverso il concessionario.