Nell'ambito del monitoraggio delle prestazioni aziendali e del raggiungimento degli obiettivi, due concetti chiave sono OKR (Objectives and Key Results) e KPI (Key Performance Indicators).
Questi strumenti sono ampiamente utilizzati per valutare le performance aziendali e guidare le decisioni strategiche. Sebbene spesso vengano confusi o utilizzati in modo intercambiabile, OKR e KPI hanno scopi e applicazioni leggermente diversi. In questo articolo, esploreremo le definizioni, le differenze e l'utilizzo efficace di OKR vs KPI.
Gli OKR sono un framework di gestione delle prestazioni che aiuta le organizzazioni a stabilire obiettivi chiari e misurabili e a monitorare i risultati chiave.
Gli OKR sono costituiti da un obiettivo generale (Objective) e una serie di risultati chiave (Key Results) specifici e quantificabili che definiscono come verrà misurato il raggiungimento dell'obiettivo. Gli OKR sono solitamente impostati a livello individuale, di squadra e aziendale e sono spesso definiti per un determinato periodo, come mensile, trimestrale o annuale.
I KPI sono misure quantitative utilizzate per valutare le performance di un'azienda o di un'organizzazione rispetto agli obiettivi strategici. Riflettono l'andamento di un processo o di una performance critica per il successo dell'azienda e possono essere utilizzati per misurare il rendimento finanziario, la soddisfazione del cliente, l'efficienza operativa e molti altri aspetti rilevanti per il successo dell'azienda.
Per questa ragione, ci sono KPI di vendita, KPI marketing, KPI finanziari, KPI per ecommerce... insomma, ogni area ha le sue metriche personalizzate.
Una terza sigla si affianca a OKR e KPI: si tratta di MBO (Management By Objectives). Si tratta di un metodo di gestione che prevede l'individuazione di obiettivi individuali e la valutazione dei propri collaboratori sul raggiungimento degli stessi.
Chiaramente, la definizione dell'MBO parte da una chiaro piano di KPI e OKR, senza i quali sarebbe impossibile creare un profilo di obiettivi individuali.
Sebbene vengano spesso utilizzati come sinonimi, KPI e OKR non sono la stessa cosa. O meglio, pur essendo entrambi un set di metriche, vengono usate in ambito diverso e per scopi diversi. Ecco allora le differenze che vale la pena evidenziare.
Ecco alcuni esempi di KPI:
E di seguito un esempio di OKR:
Per utilizzare in modo efficace gli OKR e i KPI, è importante seguire alcune linee guida:
Gli OKR devono essere ambiziosi e stimolanti per spingere le persone a dare il massimo. Dovrebbero essere allineati alla visione e alla strategia aziendale e incoraggiare il progresso costante verso il raggiungimento dei risultati.
Gli OKR dovrebbero essere collegati ai KPI pertinenti per garantire che il raggiungimento degli obiettivi generi un impatto positivo sulle performance aziendali. I KPI dovrebbero essere scelti in modo oculato per riflettere gli aspetti più critici del successo dell'azienda.
Coinvolgere i dipendenti nel processo di definizione degli OKR può aumentare l'impegno e la motivazione: contribuire alla definizione degli obiettivi, infatti, crea un senso di responsabilità e appartenenza che può portare a migliori risultati.
Spesso, inoltre, esiste un gap aziendale tra chi decide e chi ha in mano l'operatività: coinvolgere i dipendenti significa avere anche maggior consapevolezza del lavoro in corso e orientare gli OKR nella direzione migliore per l'azienda.
I KPI devono essere costantemente monitorati per valutare il progresso e apportare eventuali modifiche agli OKR.
La frequenza di aggiornamento dipenderà dal contesto aziendale, ma è consigliabile avere revisioni regolari per mantenere l'allineamento e apportare correzioni di rotta in modo tempestivo se necessario.
La comunicazione è fondamentale per garantire che tutti nell'organizzazione abbiano una chiara comprensione degli OKR e dei KPI. Comunicare in modo trasparente i risultati, le sfide e i successi può favorire una cultura di responsabilità e collaborazione.
In conclusione, gli OKR e i KPI sono strumenti importanti per misurare, monitorare e raggiungere gli obiettivi aziendali.
Mentre gli OKR si concentrano sulla definizione di risultati chiave ambiziosi e ispiratori, i KPI sono più orientati alla misurazione delle performance correnti. Utilizzati in modo efficace, gli OKR e i KPI possono aiutare le aziende a guidare il successo e a migliorare continuamente le proprie performance. Scegliere gli OKR e i KPI appropriati, misurare con precisione e aggiornare regolarmente sono elementi chiave per massimizzare il loro impatto.
I KPI sono la fotografia del business in un lasso di tempo fissato. Gli OKR, partendo dai dati dei KPI, forniscono una direzione per migliorare le metriche.
Sì, anzi è indispensabile utilizzare sia OKR che KPI contemporaneamente. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile avere un quadro completo sull'andamento dell'azienda e le priorità a breve, medio e lungo periodo.
Gli obiettivi e i KR dovrebbero essere in linea con la strategia complessiva dell'azienda, devono essere in grado di stimolare e motivare il team, ispirando un impegno e una performance superiori.
Ecco alcuni esempi di KPI: cost per click, return on investment, valore medio del carrello, vendite per metro quadro, email open rate...
Non esiste una regola rigida. Si consiglia di monitorare OKR e KPI costantemente e rivedere i propri OKR ogni 3-4 mesi circa (quindi 3-4 volte all'anno).